Tra omofobia, omosessualità, matrimonio e adozione 

 

 

Tento qui di fare un po' di chiarezza sulle parole usate perché sono le parole che poi "costruiscono" il mondo in cui viviamo.

Iniziamo con omosessualità: secondo una logica che tiene conto dell’etimologia  questa parola starebbe ad indicare “sessualità con il simile”. Infatti “sessualità” deriva dal latino sexus,  e “omo" dal greco omos che significa appunto "simile, uguale, lo stesso, identico” 

 Ne consegue che omofobia significherebbe letteralmente "paura per il simile, l'uguale" (dalle parole greche omos e fobos, "paura") - eterofobia dunque significherebbe paura del diverso (da eteros, sempre greco, che significa "altro, differente, diverso" e fobos), per cui già qui si vede che è stata creata una certa confusione di termini e ci domandiamo come mai. 

Ma non è finita qua: rispetto al matrimonio tra omosessuali ricordo che l'etimologia della parola "matrimonio" richiama ai latini "mater" e, quasi certamente, da "munus" (impegno, dovere, compito). L’etimologia fa riferimento dunque al compito di madre mettendo maggiore enfasi sulla finalità procreativa dell’unione; risulta chiaro dunque che l'istituzione del matrimonio, giusta o sbagliata che sia, serva a tutelare i figli che provengono necessariamente da una madre e da un padre (clonazioni/aberrazioni escluse). 

 Infine, per quanto riguarda l'adozione mi pare inconfutabile che l'unica tutela deve essere per il bambino che ha il diritto, inalienabile perché naturale, di avere un padre e una madre. 

Se due uomini o due donne vogliono giocare a marito e moglie liberissimi di farlo ma non si possono permettere di giocare a mamma e papà (o a genitore 1 e genitore 2) con un essere umano in divenire. 

Il lavaggio del cervello che sta avvenendo in grande scala (anche grazie al neo-linguaggio orwelliano) sta ottenendo un' altissima percentuale di successo perché fa leva su sentimenti altamente condivisibili quali il rispetto per la persona umana di qualsivoglia tendenza sessuale e sulla condanna (anche questa assolutamente condivisibile) di violenza verso chi è diverso  che, ricordiamo, nasce dalla paura.

E per creare un terreno fertile porto un esempio fra molti:  girava, nei tempi della propaganda massiccia per promuovere la legge sul matrimonio tra omosessuali, una vignetta su FB non solo demenziale ma anche insidiosa.

I due personaggi fumettistici recitano così: "Una vergogna le nozze gay”. E l'altro risponde: "La famiglia normale è quella formata da un uomo che ammazza una donna"

Adesso, a parte la strumentalizzazione di fatti di cronaca  e la considerazione che il racconto degli omicidi da parte dei mass media nascondono spesso ben altro da come vengono presentati, fingiamo comunque per un attimo che i fatti siano andati  come descritti; ebbene con tale battuta si compie un'operazione mistificante. 

Si vuole infatti far passare sottilmente il concetto che l'omicidio è la regola delle famiglie normali, dove l'aggettivo "normale" viene fatto slittare dal significato di "famiglia composta da uomo e donna più figli" a quello di "è normale che un uomo uccida la moglie e magari anche i figli".

A parte la considerazione che gli omicidi in ambienti omosessuali sono una tragica e nota realtà statisticamente più rilevante che fra coppie eterosessuali, l'operazione per niente ingenua tentata (ed evidentemente ormai quasi raggiunta) è insinuare sempre di più nell'immaginario collettivo il concetto che le "belle e sane famiglie" siano invece quelle composte da due uomini o da due donne che sceglierebbero al mercato delle adozioni un bambino da ostentare per, paradossalmente, ricreare proprio quella famiglia tanto disprezzata.

Ci si domanda quindi perché tali suggestioni abbiano un effetto così potente sulla maggior parte delle persone e peraltro tra quelle più sensibili a temi sociali importanti quali la protezione verso le fasce più deboli. 

Ora, se è vero che in tempi passati l'omosessuale è stato fortemente emarginato ed esposto al pubblico ludibrio, nonché spesso condannato rispetto a questo solo comportamento, si perde di vista che oggi non sussiste più questa condizione ma anzi si sono create delle lobbies potentissime che stanno pesantemente manipolando il pensiero e l'immaginario collettivo andando ben oltre la lecita richiesta di rispetto della persona che a tutti è comunque dovuto.

Ancora una volta la massa viene abilmente manipolata facendo leva sulla sana insoddisfazione a un sistema sempre più barcollante e convogliando tale insoddisfazione verso nemici illusori e incanalandola verso ancora più illusori nuovi eroi e facili soluzioni.

La famiglia non funziona? e invece di interrogarsi sulle vere ragioni si trova la risposta più stupida: "sostituiamo a uomo e donna due uomini o due donne e il problema è risolto" non rendendosi conto che il prodotto finale (famiglia) non cambia.

Domandiamoci: oggi chi è la fascia più debole? siamo sicuri che in questo caso siano gli omosessuali? o non sono piuttosto i bambini? E infine: cui prodest?

Domanda, quest’ultima a cui è difficile trovare una risposta … ma la verità è dentro di noi, come sempre, solo che bisogna fare molta fatica per cercarla. E soprattutto bisogna che dentro si faccia silenzio, un silenzio che superi quello delle sirene assordanti e ammalianti dei mass media che strombazzano e decretano quali sono i nuovi "valori" da contrapporre a quelli obsoleti del passato. 

Il "politicamente corretto" è diventato il "pensiero unico" e chi vi si oppone viene tacciato di bigottismo piuttosto che di perversione, a seconda del modello ultimo presentato come "l'unico corretto”. Imparare a pensare con la propria testa, soprattutto su piattaforme come fb, viene sempre più disincentivato, e si insegna ad andare avanti a forza di slogan, facili da condividere (con un click e via), ancora più facili da dimenticare, ma soprattutto che non impegnano la mente, facilmente ingannabile come sappiamo. 

Concluderei con un invito: fatevi domande, tante domane e non importa se non trovate una risposta, anzi meglio, quella sarà la prova che non vi state adagiando su   comodi slogan popolari che sono studiati apposta per chiudere la mente e agiscono in modo ipnotico per addormentarvi e cullarvi per sonni tranquilli.

Le domande aprono: la mente, le strade, le possibilità, la ricerca, la scoperta di nuove ipotesi , di nuovi mondi e anche di nuove parti di sé…

Le risposte chiudono, specie se facili e a portata di mano (o di click).